Case study, Instant Developer

Migrare da desktop a mobile con Instant Developer Cloud per ridisegnare l’esperienza utente e incrementare gli utenti attivi e i tassi di conversione

| 25 Marzo 2021 | Stefano Dughiero
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Intervista a Massimiliano Sorcinelli, CTO & Co-Founder di Quantico e Founder di InitZero

Certe volte alla scelta del software si legano piccole o grandi rivoluzioni. Ad esempio, una nuova piattaforma web può essere al tempo stesso la molla che fa scattare l’idea di una nuova strategia e lo strumento pratico per applicarla al meglio.

Questo è quello che è successo in Miniconf, azienda di primo piano nell’abbigliamento per bambini e proprietaria dei brand Sarabanda, Minibanda, iDO e Dodipetto.

A raccontarci questa sfida abbiamo Massimiliano Sorcinelli, di Quantico s.r.l. (lo avevamo già incontrato per parlare di Reacto 4.0) e InitZero, che ci spiegherà perché è stato scelto Instant Developer Cloud per affrontarla. 

Ciao Massimiliano, grazie di essere qui a raccontarci i traguardi che raggiungete sia come InitZero che come Quantico srl. Oggi parliamo di una piattaforma dedicata al mondo del B2B e sviluppata per Miniconf Spa. Puoi raccontarci come è nato il progetto?

Miniconf Spa è una realtà articolata: una grossa azienda che vende a livello internazionale tramite negozi, distributori e agenti in gran parte del mondo.

Partnerlab è la piattaforma web-based che Miniconf utilizza per raccogliere gli ordini di riassortimento da parte dei propri clienti. Siamo, quindi, in un ambito B2B.

La versione precedente di Partnerlab era sviluppata con Instant Developer Foundation. Ma ci siamo accorti che serviva una revisione profonda.

Che tipo di revisione, per la precisione?

Aggiornare Partrnerlab con una logica mobile-first.

Sia i dati delle analytics sia quelli raccolti dai commerciali in questo senso erano chiari: i negozianti e i rivenditori, ovvero la maggior parte degli utenti di Partnerlab, non si collegano durante l’orario di negozio, dal loro PC. Tendenzialmente, si collegano alla piattaforma la sera o nel weekend.

Sapevamo che circa un 3% di loro lo faceva da smartphone o da tablet nonostante la versione precedente fosse stata sviluppata esclusivamente per desktop e fosse oggettivamente difficile da navigare da mobile. E sapevamo anche che oltre a quel 3% che potremmo definire “coraggioso” o “ostinato” c’era un alto numero di persone anch’esse interessate a collegarsi da mobile, ma che non lo facevano per le difficoltà tecniche. Stimavamo un 30% e, a posteriori, posso dire che era una stima giusta.

Un aggiornamento figlio dei tempi, insomma.

Non solo: c’erano anche altre esigenze.

Ad esempio unificare la piattaforma a livello mondiale, visto che la versione precedente era differenziata per nazioni. India, Spagna, Italia e via dicendo: ognuna aveva una propria versione di Partnerlab (a causa delle impostazioni diverse per valuta, tasse, e altre particolarità di ogni nazione). 

La piattaforma per mobile, poi, dava l’opportunità di integrare nuove funzionalità che avrebbero potuto generare un vero e proprio salto di qualità per l’azienda; cosa che, in effetti, è stata.

Uno smartphone o un tablet possono facilmente leggere un barcode o un QR code tramite la fotocamera, ad esempio. Ma non solo: un dispositivo mobile è più adatto a veicolare contenuti informativi sul prodotto o sulle modalità di vendita, essendo sempre a disposizione del suo proprietario. Permette di stimolare un acquisto d’impulso in modo molto più potente e mirato.

Ecco perché il passaggio da un sistema pensato per desktop a un sistema in ottica mobile-first ha consentito una strategia completamente diversa nella comunicazione dell’azienda.

In particolare, il nuovo Partnerlab non è più solo un portale per i riassortimenti, ma è un hub completo in cui confluiscono diverse funzioni:

  • Gli ordini di riassortimento, come già avveniva anche nella versione precedente;
  • Tutta la comunicazione aziendale rivolta ai negozi: ad esempio le istruzioni per l’esposizione della merce nei negozi e il materiale di vendita. Niente più newsletter, quindi, ma un canale unico;
  • Le iniziative di sconto e promozione (la possibilità di leggere i barcode permette al negoziante di valorizzare i buoni sconto fisici in mano ai clienti);
  • Partnerlab integra poi un sistema di statistiche avanzato che permette ai negozianti di avere sotto controllo le vendite con un livello di dettaglio più avanzato della precedente versione;
  • L’assistenza da remoto, che prima veniva fornita tramite altri programmi.

Certamente si tratta di uno strumento molto più versatile ed efficace. Dal punto di vista tecnico, cosa ci puoi dire della progettazione e dello sviluppo?

La vecchia versione di Partnerlab era sviluppata con Instant Developer Foundation; la nuova, invece, è stato il primo grosso progetto che abbiamo sviluppato con Instant Developer Cloud.

Possiamo dire che Instant Developer Cloud ha lavorato sul frontend; come backend è rimasta la struttura in Instant Developer Foundation alla quale abbiamo dovuto, ovviamente, apportare aggiornamenti. Le logiche principali che stanno sotto l’applicativo sono decisamente complesse ed è servito un lavoro notevole per mantenere sincronizzati in real time 18 milioni di record.

Come application server abbiamo NodeJS 10; la piattaforma si appoggia a un database MySQL 5.7 ed è integrata, fra l’altro, con un sistema Oracle 12g.

Come componenti abbiamo utilizzato:

  • Il framework Ionic integrato in Instant Developer Cloud;
  • QuaggaJS come barcode reader;
  • Instascan come QR code reader;
  • un sistema di assistenza da remoto basato su un’altra tecnologia integrata in Instant Developer Cloud, ovvero WebRTC.

Come è stato gestito il team per questo lavoro?

Abbiamo dovuto formare le persone al nuovo ambiente di sviluppo. Abbiamo creato una squadra composta da sviluppatori web, capaci di costruire fisicamente una pagina e con buona dimestichezza con JavaScript, anziché i classici programmatori software abituati al mondo web desktop. 

In totale sono state coinvolte otto persone:

  • un Project Manager;
  • due persone per UI e UX;
  • quattro sviluppatori fra frontend e backend;
  • ed infine ci sono io, che mi sono occupato della supervisione del progetto.

Il tempo di realizzazione totale è stato di 8 mesi, ma solo la metà è stata realmente dedicata allo sviluppo del frontend. Il resto è stato assorbito da analisi, UI e UX, system integration.

Avete valutato altri prodotti oltre a Instant Developer Cloud, o avendo sviluppato la vecchia versione con Instant Developer Foundation non avete preso in considerazione altri strumenti di sviluppo?

Abbiamo valutato ma poi scartato la realizzazione diretta di un applicativo Responsive in PHP. A questa scelta hanno contribuito diversi motivi. 

In primo luogo, Instant Developer Cloud ci ha dato modo di integrare facilmente le funzionalità hardware dei dispositivi mobile (come la fotocamera) che ci servivano per attivare specifiche operazioni.

È poi stata anche una scelta fatta guardando al futuro: grazie alla struttura creata con Instant Developer Cloud, infatti, sarà possibile passare da una piattaforma web sviluppata mobile-first ad un’app pura, con pubblicazione sugli app store, in modo molto più agevole rispetto a quello che avrebbero permesso altre soluzioni tecniche.

Questo passaggio è infatti previsto a breve.

Gli utilizzatori di Partnerlab hanno apprezzato il cambiamento della piattaforma?

Assolutamente sì! Abbiamo registrato un incremento delle visite a Partnerlab del 200% e un aumento delle vendite del 50%.

Oggi la piattaforma transa qualcosa come 6.000.000 di euro all’anno in capi di abbigliamento. Gli utenti attivi sono circa 2.000 e generano circa 150.000 sessioni utente all’anno: fanno quindi accessi ricorrenti, quasi quotidiani, a riprova che Partnerlab per loro è uno strumento di lavoro apprezzato.

Questi risultati derivano da uno sforzo enorme che ha coinvolto tutta l’azienda: noi abbiamo sviluppato lo strumento e proposto una nuova strategia.

L’azienda, da parte sua, ha creduto nel progetto e ha saputo fare un salto di qualità nella propria comunicazione con il cliente e nel proprio approccio a questo strumento.

Proprio per questo i risultati non sono stati immediati, ma sono comunque arrivati. E sono così solidi che siamo già pronti a nuove evoluzioni della piattaforma.

Grazie, Massimiliano. È sempre interessante vedere come, nelle aziende, tecnologia e strategia siano spesso due facce della stessa medaglia.

Se siete curiosi di leggere gli approfondimenti tecnici di questo caso di studio, li trovate a questo link.

In chiusura dell’intervista, come sempre, vi lasciamo i contatti dell’azienda per maggiori informazioni sulla loro attività. 

Sito web:www.wearequantico.it

email: info@wearequantico.it

Telefono: +39 0575 1820365

Stefano Dughiero
Marketing & Localization Manager
Lavoro sugli aspetti che riguardano il marketing e l’internazionalizzazione di Instant Developer. Sono perito industriale in informatica e laureato in lingua e letteratura angloamericana. La tecnologia, l'innovazione e tutto ciò che gira attorno alla lingua e alla cultura britanniche e americane sono passioni che si sono sempre intrecciate nella mia vita, nello studio e nel lavoro.

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