Digital transformation

Smart City: a che punto siamo? Prospettive e ostacoli in Italia e UE

| 29 Settembre 2020 | Annalisa Aloisi
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Quello delle Smart City è uno degli ambiti più promettenti e potenzialmente utili dell’IoT. Questa tecnologia prevede l’utilizzo della rete internet per automatizzare il funzionamento degli oggetti (dispositivi, apparecchiature, impianti e sistemi) che sono in grado di imparare, comunicare dati e accedere alle informazioni aggregate. L’obiettivo dell’IoT è far sì che gli oggetti possiedano un’identità elettronica in grado di interagire con l’ambiente circostante.

Nell’ambiente urbano, l’IoT si applica a molteplici campi: dalla logistica all’infomobilità, dall’efficienza energetica alla tutela ambientale alla fruizione del patrimonio culturale. All’interno delle città “smart” queste funzionalità si integrano per soddisfare le esigenze reali e prioritarie della sua popolazione, i servizi offerti sono concepiti in conformità con gli obiettivi specifici della città a cui sono destinati, migliorando la qualità dei servizi urbani e riducendone i costi complessivi.

Smart City: di cosa parliamo e quali sono i benefici

Le Smart City non riguardano il futuro, ma il presente delle città di piccole, medie e grandi dimensioni. I progetti per la trasformazione smart degli ambienti urbani sono presenti in centinaia di centri a livello globale e molti esempi interessanti si sono sviluppati anche nel nostro paese.

Partiamo da una definizione chiara ed esaustiva: per Smart City si intende la gestione e il monitoraggio di vari elementi di una città (mezzi di trasporto, illuminazione pubblica, parcheggi, ecc…) e dell’ambiente circostante (fiumi, boschi, montagne…) per migliorare la vivibilità e la sostenibilità.

Si tratta a tutti gli effetti di modificare in modo radicale e digitale la realtà urbana, nell’ottica di un miglioramento del benessere dei cittadini, dell’efficienza energetica e dell’impatto ambientale attraverso:

  • La riduzione dei consumi energetici;
  • L’ottimizzazione della raccolta dei rifiuti;
  • Il miglioramento del trasporto pubblico;
  • La riduzione del degrado urbano;
  • Il miglioramento della gestione del traffico;

…e molti altri aspetti.

I principali progetti Smart City in Italia

Lo Smart City Index 2020 – l’analisi annuale stilata da EY con cui vengono classificate le città capoluogo italiane in base al loro sviluppo infrastrutturale – analizza l’avanzare dei progetti di Smart City sia attraverso la loro capacità di innovare che di sostenibilità urbana, nelle diverse componenti di trasporto, energia e ambiente. 

Si scopre così che nella classifica 2020 Trento è la città con le infrastrutture più sostenibili d’Italia, seguita da Torino e da Bologna, rispettivamente al secondo e terzo posto. Invece Mantova, al 4° posto, è la città più sostenibile tra quelle con una popolazione inferiore agli 80.000 abitanti; nella top 10 ci sono anche Bolzano, Brescia, Bergamo, Pordenone e Ferrara. Ci sono anche 2 esempi molto interessanti che riguardano le grandi città del Nord Italia.

Milano e il nodo finanziamenti

Come superare il problema cruciale della cronica carenza di finanziamenti? I benefici di natura economica derivanti dalle applicazioni Smart City sono evidenti, così come quelli sociali. Per questo, l’Osservatorio Internet of Things ha sviluppato alcuni modelli di stima dei costi e dei benefici applicandoli alla città di Milano.

Ne emerge che tutti i progetti analizzati si riescono a ripagare proprio grazie all’entità dei benefici:

  • in 1-2 anni nel caso della Gestione dei parcheggi;
  • in 2-5 anni per la Raccolta rifiuti;
  • in 3-5 anni per l’Illuminazione intelligente;
  • in 6-9 anni per le soluzioni di Smart Building in edifici pubblici.

A ciò si aggiungono i benefici legati al miglioramento dei servizi relativi alla comunità, alla sostenibilità e alla vivibilità.

Torino, i progetti più innovativi

Torino ha compiuto, da diverso tempo, enormi passi in avanti nell’utilizzo di soluzioni IoT e di Intelligenza Artificiale. Grazie all’iniziativa Torino City Lab (TCL), promossa dal Comune di Torino per supportare le imprese in attività di sviluppo e testing di soluzioni innovative, sono stati avviati diversi progetti e sperimentazioni in risposta a sfide e problematiche urbane, basate su partnership consolidate.

Le aree di sperimentazione del Torino City Lab riguardano soprattutto:

  • Veicoli a Guida autonoma e connessi e droni;
  • Sistemi di monitoraggio energetico;
  • IoT – Internet of Things / IoD – Infrastructure on demand;
  • Servizi abilitati dal 5G;
  • Intelligenza artificiale.

Dal punto di vista tecnologico, le sperimentazioni riguardano il test di nuove reti di connettività, reti di sensori, dispositivi IoT, oggetti intelligenti (smart objects) e piattaforme per la raccolta, il monitoraggio dei dati e la loro analisi. Un altro aspetto fondamentale riguarda l’obiettivo di fornire soluzioni di sicurezza, garantendo agli studenti percorsi di formazione in ambito cyber security, tecnologie IoT e competenze digitali.

Smart City in Italia: gli ostacoli da superare

Molte realtà italiane si stanno muovendo nella giusta direzione; il 40% delle città di medie dimensioni ha attivato progetti di Smart City. Ma quali sono gli ostacoli che impediscono la diffusione del modello smart a livello nazionale?

  1. Le diverse realtà, tutte in fase di più o meno avanzata sperimentazione, restano poco integrate tra loro e manca una chiara visione strategica di sviluppo territoriale.
  2. Le risorse economiche sono, ancora una volta, scarse. Le attuali speranze risiedono nell’indirizzo che, almeno nelle intenzioni, sembrano aver voluto dare gli Stati Generali dell’Economia promossi dal premier Conte a metà giugno 2020, ma quante di queste buone intenzioni si tradurranno in investimenti reali?
  3. Mancano le adeguate competenze, sia tecniche che di governance. Nonostante i notevoli progetti, sembra sempre che siamo stati colti impreparati e la maggior parte delle iniziative si arena dopo la prima fase di sperimentazione.

L’Osservatorio Internet of Things ha sviluppato lo Smart City Journey, un modello dell’avanzamento dei progetti analizzato attraverso 4 variabili fondamentali e ne ha tratto delle conclusioni:

  • maturità dei comuni: livello molto basso;
  • maturità dell’offerta: livello molto elevato;
  • utilizzo dei dati raccolti: i comuni non sono in grado di utilizzare adeguatamente i dati raccolti;
  • partnership Pubblico-Privato: troppo ridotto.

Ciò non toglie che siano stati fatti enormi passi avanti.

Da diversi anni le città nel nostro Paese si stanno evolvendo in maniera sensibile verso la sostenibilità, attivando diverse iniziative per essere a basso impatto ambientale, favorire la mobilità sostenibile e ridurre fenomeni come l’inquinamento atmosferico e il congestionamento del traffico”, commenta Andrea D’Acunto, Mediterranean Government and Public Sector Leader di EY. “Dallo Smart City Index di EY emerge che alcuni indicatori negli ultimi anni sono cresciuti in maniera esponenziale soprattutto nelle città metropolitane di Milano, Torino, Bologna o nelle città medie del Nord. Se osserviamo la mobilità sostenibile, ad esempio, le auto elettriche ed ibride sono più che triplicate negli ultimi 4 anni registrando un aumento del 259% dal 2016; anche il parco circolante ha registrato una diminuzione di auto importante dal 2002 al 2018, solo Milano ha “eliminato” oltre 100.000 veicoli dalla città (…) È presente tuttavia ancora un grande divario con le città del Sud, ad eccezione di Lecce e Bari che si collocano tra le prime 50 nella classifica dedicata al tema della sostenibilità”.

Smart city: 3 esempi che fanno scuola in Europa 

Se il concetto di Smart City fa subito pensare alle grandi metropoli, in cui è effettivamente più facile riuscire a reperire fondi e costruire sperimentazioni di ampio respiro, la maggior parte delle persone risiede in città medio-piccole, che presentano le stesse problematiche delle metropoli, ma hanno maggiori difficoltà ad attrarre finanziatori e gestire strategicamente progetti complessi. Questo è un problema che accomuna le realtà italiane così come quelle europee.

Nonostante questo, se Londra, Amsterdam e Parigi sono, insieme a New York, in testa alle classifiche secondo lo IESE Business School Center for Globalization and Strategy, anche alcune piccole realtà hanno saputo sfruttare le opportunità digitali creando sperimentazioni efficaci.

Santander

Situata a nord della Spagna, Santander è una delle prime vere Smart City del mondo. Dal 2009 sono stati distribuiti oltre 20.000 sensori in tutta la città. I sensori sono in grado di regolare automaticamente alcune delle funzionalità fondamentali di una città: l’irrigazione dei parchi pubblici, l’accensione dei lampioni solo in presenza di persone per risparmiare fino all’80% sui costi dell’elettricità, lo stato di riempimento dei bidoni della spazzatura fino al controllo dei parcheggi nel centro della città.

Copenaghen

Si dice che gli abitanti della Danimarca siano le persone più felici del mondo. Per questo la capitale Copenaghen continua a svilupparsi verso una tipologia di vita sempre più sostenibile, ponendosi un obiettivo ambizioso: raggiungere le zero emissioni entro il 2025. L’IoT è applicato all’illuminazione pubblica, alla gestione del traffico, dei rifiuti e degli edifici. Inoltre, ha in programma di introdurre un mercato per i dati, dalle statistiche sui cittadini ai dati sulla qualità dell’aria. 

Berlino

Berlino ha presentato un importante progetto abitativo futuristico “Future Living Berlin” in occasione della Fiera dell’elettronica IFA. Si tratta di un complesso immobiliare ecosostenibile in cui gli appartamenti sono collegati in rete.

Ciascuna unità sarà dotata delle tecnologie più moderne. Le celle solari garantiranno l’autosufficienza energetica e di riscaldamento, i sensori regoleranno l’illuminazione in base alla luce e all’ora del giorno. Anche i rubinetti e le maniglie saranno completamente automatici grazie ai sensori di movimento: un grande aiuto soprattutto per le persone anziane.

Le Smart City sono e saranno una spinta importante verso una nuova vivibilità e sostenibilità delle città nei paesi più sviluppati del pianeta e un traino fondamentale per trasformare le realtà urbane nei paesi economicamente più sofferenti. La strada è lunga, ma il futuro è lì e ci aspetta.

Annalisa Aloisi
Seo content writer e social media manager, grafomane dalla nascita, curiosa per dna, appassionata di marketing e innovazione, ho trasformato le passioni in una professione. Ogni giorno studio con le aziende piani di comunicazione efficace per raggiungere i loro clienti attraverso il web o la comunicazione tradizionale. Un mix di analisi, strategia e creatività.

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